Perché questo blog?

Questo blog è un tentativo di creare uno spazio per chi ha la passione per la scrittura e desidera un confronto da pari a pari. Io non insegno nulla, condivido la mia esperienza personale. Non sono una professionista del settore editoriale. Non vendo e-book per imparare a scrivere. Non ho contatti con agenzie letterarie, né con editori. Mi piace parlare di contenuti nel modo più semplice e colloquiale possibile. Mi piacerebbe che chi legge ciò che scrivo, lasci la pagina con un'impressione positiva; magari non avrà trovato ciò che cerca, ma non avrà perso tempo tra "bla bla bla" inutili.

venerdì 3 luglio 2015

La risposta dell'editore

Ho scritto un libro, 129 pagine viste e riviste tra maggio e novembre 2013. Una sorta di sfida alla mente, per recuperare il filo di un'esistenza, che aveva avuto uno stop inaspettato e improvviso. Una mente che si era scoperta paurosa e incerta di fronte alla scoperta dell'oscuro passeggero accanto a sé. A dicembre 2013, spinta da uno strano impulso emotivo, ho deciso di preparare sinossi e manoscritto, scegliendo una piccola, ma volitiva casa editrice toscana, che non chiedesse contributi economici agli autori.

Ho compiuto un'azione folle, inviando quel testo, che avevo letto e riletto, senza averlo sottoposto a nessuno. Poi mi sono dedicata ad altro per qualche mese. A settembre 2014 ho riletto la sinossi e mi sarei mangiata le mani: aveva errori ortografici, che non avevo visto. Armata di grande tenacia e con tanta speranza di risollevare le sorti del manoscritto, ho iniziato a rileggerlo. Dieci pagine sono state anche troppe, per capire che, al di là degli errori presenti, la stesura stessa lasciava molto a desiderare: scadente e piatta, da buttare.
Mi sono detta che avrei dovuto informare l'editore della qualità infima di quel testo. Ho trovato il coraggio di farlo solo a dicembre 2014, quando ho scritto una email per chiedere notizie del mio manoscritto, aggiungendo che era talmente brutto da non meritare attenzione.
Nessuna risposta. Ho pensato che l'editore si fosse profondamente infastidito e non mi avesse degnato di considerazione, avendo avuto io l'ardire di quella famigerata spedizione. Ci ho messo una pietra sopra.
Nel mese di giugno 2015 l'editore mi ha informato via email che il testo non era aderente alla linea editoriale e mi ha ringraziato per la considerazione nei suoi confronti. Gli ho risposto, scusandomi e facendo riferimento alla comunicazione precedente. Ho aggiunto anche che avrei preferito una email più diretta e immediata, del tipo "il testo è orribile". D'altronde avevo scelto accuratamente il mio interlocutore per questo: Intermezzi di San Miniato (PI).
Nessuna risposta.
Peccato, ci speravo.
 

2 commenti:

  1. Non posso che condividere la tua amarezza, Manuela.
    Anche se non ho esperienza diretta dell'editore in questione, ho riscontrato che stiamo scivolando sempre più verso una non-comunicazione tra autore ed editori. Ricordo che sette anni fa non era così, le mie richieste allora avevano ricevuto quasi tutte una risposta, a volte persino personalizzata.
    Capisco che dietro questa poca disponibilità ci sia tanta esasperazione per i troppi manoscritti e la robaccia che arriva, ma è triste che le cose stiano così e trovo che a volte manchi proprio il rispetto per chi sta dall'altra parte della barricata.

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    1. Buongiorno Maria Teresa! Grazie per la tua condivisione.
      Il testo era veramente immeritevole e indegno, ma pensavo che il fatto di averlo ammesso fosse apprezzato. Ho cercato di giustificare l'editore, dicendomi che le mie email vanno in posta spam, ma non può essere così, perché ricevo la sua newsletter. Mi sarebbe bastata una sola parola, l'avrei preferita a quel format: costava certo di più in termini umani, ma era un giudizio, ed era quello che cercavo. La cosa ha avuto anche un lato buffo: se mi avesse detto che era interessato, che gli avrei risposto, visto che il testo non esisteva più? Con questa idea ho chiuso la questione. In fondo sono bravi: sono in tre, fanno questo lavoro per passione, facendo anche altro; mi hanno risposto in 18 mesi. Hanno di certo letto solo la sinossi. Forse poche righe, almeno spero! Peccato solo che non ci siamo capiti.

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